Padula, un anno dopo: la stazione è una discarica

L’inciviltà non sembra dover mai avere fine. Purtroppo è difficile parlare di sviluppo del territorio e di amore per la propria terra di fronte a certi scempi ambientali compiuti in casa propria, e volontariamente. La stazione FS di Padula, completamente ripulita lo scorso anno dal Comitato in occasione della “Giornata Nazionale delle Ferrovie Dimenticate”, ha assunto i connotati di una discarica.
Materassi, lattine, buste della spazzatura, bottiglie di vetro, scarti di lavori edili, cartacce e ingombranti occupano tutta l’area del piazzale esterno e anche il marciapiede del primo binario. Affacciandosi dall'ingresso principale si evince che la stazione viene usata anche da
ricovero occasionale per qualche senza tetto. Come denunciato lo scorso anno proprio dal direttivo del Comitato, l’isolamento dello scalo e il buio nelle ore notturne non aiuta e in un mondo dove serve sempre la frusta per far rispettare le regole ciò è micidiale. Le proposta di installazione di un faro per l’illuminazione o della chiusura al transito delle auto con delle fioriere non hanno avuto seguito, così come non è ancora arrivato il comodato d’uso per lo scalo. Gli imbecilli, dunque, hanno campo libero e con le macchine deviano dalla strada - che è di competenza della provincia di Salerno, così come la traversa interna - per andare a buttare i loro rifiuti in quella che un tempo era la loro stazione.
 
Il Comitato ha contattato il Corpo Forestale dello Stato, e ha concordato un sopralluogo da fare nei prossimi giorni, dopo aver rese pubbliche le foto-testimonianza.
 
Fatto che non aiuta è la mancata sosta degli autoservizi sostitutivi, che per la fermata di Padula sostano nella vicina pompa di benzina. L’assenza del bus praticamente rende la stazione terra di nessuno: in caso contrario, Trenitalia e il Comune avrebbero l’obbligo di mantenere pulito il piazzale, occuparsi del comfort dei passeggeri almeno con una pensilina, e illuminare il tutto, senza contare che fuori dalla stazione parcheggerebbero le auto. Resta l’amarezza per l’ennesimo sopruso nei confronti dell’ambiente, anche in virtù del fatto che la battaglia ecologista del Comitato già deve scontrarsi contro menzogne e promesse da mercante.